6 maggio 1976
le sue case hanno occhi e bocche
soffocati da un grido rubato
collàssano certezze
abbracciate da coltelli sparsi
esplodono vetri
a fuoco d’artificio
compleanno di una stella
balconi aperti verso terra
battenti immersi nella calce
di sepolcri lontani
bandiera bianca nasconde arcobaleni
polverosi
i giocattoli che non trovavi più
sono spettatori malandati
in un’arena silenziosa
dallo splendore irriverente.